Perchè qui la bici l’amiamo davvero…
Un programma ricco come quello della Ride Riccione Week è sostenibile solo attraverso non solo l’appoggio, ma anche il pieno coinvolgimento del Comune. L’Assessore allo Sport Stefano Caldari è stato protagonista in prima persona nella costruzione del programma proprio perché vede Riccione come una città a misura di bici.
«Lo sport delle due ruote a Riccione è da sempre protagonista assoluto: qui sono nati i Bike Hotel, bastano 5 minuti per uscire in un contesto ciclabile estremamente suggestivo non solo in Romagna, ma ammirando un patrimonio veramente nazionale. Riccione è una città che in bicicletta si può godere ogni giorno con i suoi 60 km di piste ciclabili»
Quali saranno gli spazi che Riccione metterà a disposizione per la Ride Week?
«Riccione si presta sempre in maniera importante, gli spazi saranno ampi occupando tutto il centro, dal Palazzo del Turismo con tutta la zona adiacente a Piazzale Roma, è un evento che attraversa e dà spazio a tanti luoghi, il centro è il cuore più importante ma tutta la città sarà in vario modo coinvolta»
Al di là degli eventi agonistici, la Ride Week tende a far conoscere il territorio attraverso la bici, ma la bici è un mezzo e non il fine, ad esempio per un viaggio enogastronomico nelle ricchezze del territorio: che cosa può offrire Riccione in tal senso?
«La bici è uno dei mezzi più validi per conoscere un territorio, puoi farlo in maniera più lenta e godibile. La Ride Riccione è una Granfondo trasformata perché vuole parlare del territorio e farlo vivere, un territorio che ha una tradizione enogastronomica importante. La corsa Gourmet aperta a tutti, senza lo stress della fatica permette di attraversare un territorio bellissimo. E’ qualcosa che la gente si aspetta di trovare in Romagna, le possibilità enogastronomiche sono tantissime e Riccione è una città ideale in tal senso per tutto quello che può offrire».
Nella Ride Riccione sono previsti anche eventi per i più piccoli, sicuramente molto penalizzati da quel che è avvenuto nell’ultimo anno: come permettere loro di competere e divertirsi in sicurezza?
«Sicuramente ci auguriamo che lo scenario vada verso un miglioramento, si lavorerà rispettando i protocolli non solo per la parte agonistica, tutte le norme saranno rispettate alla lettera per garantire il massimo della sicurezza. Certamente l’aspetto aggregativo che è quello che molto è mancato in questi mesi soprattutto per i più piccoli, limitati fisicamente per troppo tempo, speriamo possa essere recuperato, magari con spazi ampi e numeri più piccoli di quello che si potrebbe. Faremo quello che si potrà in base alle regole, rispettando i distanziamenti, lo diciamo con rammarico ma contiamo che intanto questo sia almeno un primo passo verso il ritorno alla piena normalità»
Avete pensato a rendere alcune strutture, come ad esempio la Pump Track, permanenti?
«Riccione ha avuto una bellissima pista per Bmx, gli investimenti per le due ruote sono presenti, intanto abbiamo lavorato molto sull’asfaltatura delle strade, spesso non ci si pensa ma è un aspetto fondamentale per una città che vuole essere a misura di bici. Sarebbe bello fare un velodromo e c’è un progetto regionale, in territorio romagnolo al quale Riccione collabora, una bella idea sarebbe una Pump Track fissa, ma siamo aperti a ogni tipo di investimenti, anche per recuperare territori in mezzo alla natura da dedicare all’offroad»
Come amministrazione comunale che cosa vi attendete dalla prossima edizione della settimana ciclistica riccionese?
«E’ una scommessa, che insieme agli organizzatori abbiamo voluto portare avanti, l’esperienza delle Granfondo ha secondo me esaurito quella spinta che veniva dall’agonismo, c’è invece un mondo che ruota intorno alle due ruote e che parla di clima, sostenibilità, divertimento, emozione, vuole essere partecipe di un evento che non si fonda sul cronometro ma sul piacere di godersi il territorio, conoscerlo con la famiglia in un contesto ludico e non agonistico. La nostra sfida è creare una piattaforma diversa, nuova, all’insegna della bike economy e in questo contesto sicuramente ci potremo sviluppare anche su altre idee e manifestazioni, pensando alle due ruote magari anche non classiche, ad esempio una corsa goliardica con le bici da ufficio, quelle pieghevoli. Si possono fare tante cose, il tempo è dalla nostra parte»